Vaccini, agenda digitale e tutela della produzione agroalimentare italiana
L’intervento del Sen. Raffaele Fantetti in merito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo 2021 e conseguente discussione
Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, riprendo la parola in quest’Aula dopo diciotto giorni di convalescenza Covid, di cui cinque in terapia subintensiva. Vorrei rivolgere un ringraziamento a tutti i sanitari, quelli italiani, che anche nel mondo sono stati riconosciuti come particolarmente attenti ed efficaci nella battaglia che ci vede tutti coinvolti, a nome di tanti cittadini che ancora stanno combattendo.
Per quanto riguarda le comunicazioni di oggi, Presidente, i limiti mostrati dall’Europa circa le vaccinazioni sono costati più vite umane e assai caro all’economia stessa dell’intera Unione. Quanto prima avremo vicinato la popolazione, la stragrande maggioranza di essa, più vite avremo salvato e prima l’economia europea potrà ripartire. Guardando a Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, i cui Governi si sono impegnati a vaccinare entro l’inizio dell’estate la totalità della popolazione adulta, è chiaro che i limiti dell’azione europea in questa circostanza, in particolare nel procurement, sono stati evidenti. Come sostenuto dal Governo italiano, il nostro sostegno convinto è per un coordinamento europeo che è strada maestra sull’implementazione di un’efficace politica sui vaccini. Qualora non si riuscisse a perseguirlo, vista la grave situazione sanitaria, si dovrebbero perseguire altre strade e siamo d’accordo con lei, come Gruppo degli Europeisti.
Circa il mercato unico e la digitalizzazione, siamo favorevoli a un rapido abbattimento di tutti gli ostacoli, implementati a causa del Covid-19, che ostacolano il libero scambio delle merci e dei servizi tra i Paesi membri dell’Unione. L’agenda digitale, il cosiddetto Digital compass, che mira a una forte digitalizzazione dell’Europa entro il 2030, impegnandosi a indicare obiettivi e tempi proprio in questi giorni, serve all’Europa per avviarsi verso un nuovo sviluppo economico e sociale proiettato nel futuro. Le nuove tecnologie digitali potranno essere di grande supporto in settori come istruzione, ambiente e sanità e fungere da volano per la creazione di nuovi posti di lavoro. Della svolta digitale l’Europa deve essere protagonista mondiale, perché creando oggi delle solide basi potrà essere domani leader in settori già oggi di fortissima crescita, come la blockchain, la computazione quantistica, l’intelligenza artificiale. L’Unione deve accelerare nel creare infrastrutture di reti sicure e il potenziamento della banda ultralarga, proseguendo per una digitalizzazione della pubblica amministrazione che sia a livello europeo, ma certamente italiano, diventi facilmente e finalmente accessibile ai cittadini. In tal senso, tra l’altro, rivolgiamo un plauso all’impegno del ministro Colao di giungere a una piena digitalizzazione dell’Italia entro il 2026, con quattro anni di anticipo rispetto alla scadenza prefissata nel 2030 dal Digital compass.
Colleghi, l’Europa si batte per i diritti e le libertà dei suoi cittadini, per la libertà di espressione e la tutela della loro privacy. In tal senso è necessario potenziare i poteri e l’azione del Garante europeo della protezione dei dati, circa il trattamento dei dati personali da parte dell’Unione, al fine di assicurare il rispetto delle norme sulla privacy. Perché ciò avvenga è necessario un controllo delle nuove tecnologie implementate dalle grandi multinazionali nel settore digital, che possono influire sulla protezione dei dati. Ciò per evitare, come purtroppo sappiamo già avviene, che le regole siano aggirate in modi diversi, raccogliendo dati senza il necessario consenso degli utenti. Tali dati vengono poi passati a numerose altre aziende, per la lucrosa profilazione degli utenti nel mondo dell’ecosistema dell’advertising, a dispetto sempre delle norme sulla privacy.
Cito infine l’atteggiamento della Turchia. Le sue ingerenze nella regione di Cipro, certamente in violazione degli accordi internazionali, oltre al gravissimo ritiro dalla Convenzione di Istanbul e alle le trivellazioni nel Mediterraneo orientale non autorizzate, creano un’oggettiva tensione nei rapporti tra Ankara e Unione europea. Noi Europeisti riteniamo che l’obiettivo dell’Europa sia e debba restare la cooperazione con la Turchia, certi che i buoni rapporti consentirebbero l’incremento degli scambi commerciali, con un reciproco beneficio. Va intrapresa una mediazione e, in tal senso, crediamo importante che sia riaffermata la storica sintonia tra Europa e Stati Uniti nell’approccio alle problematiche di quell’area, che ci veda coprotagonisti piuttosto che al traino, promuovendo ad esempio la conferenza multilaterale sul Mediterraneo orientale, che punti e riaffermare il primato del diritto internazionale e il rispetto pieno dei diritti umani nei Paesi dell’area.
Infine, signor presidente Draghi, lei ha accennato ad alcuni argomenti che non sono all’ordine del giorno del Consiglio, ma che sono di particolare rilevanza e hanno uno scenario entro il 2022. Abbiamo appena realizzato un evento, come Gruppo Europeisti, sul tema di strategica importanza dell’etichettatura nutrizionale, il cosiddetto Nutrinform Battery. C’è una battaglia in corso a livello europeo rispetto ad altri sistemi alternativi, che sono penalizzanti per le produzioni agroalimentari di eccellenza italiana e, in ultima analisi, per i consumatori. Su questo sappiamo che il Governo è attento e continueremo a fungere da pungolo, perché vengano difesi, a livello europeo, gli interessi italiani. In questo senso, le auguriamo buon lavoro.
