La UE punto di riferimento globale. Coerenza sui temi ambientali. Difesa dello Stato di diritto.
L’intervento in Aula di Raffaele Fantetti (Europeisti – ripartizione Europa) sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sul Consiglio europeo “il nostro campo di gioco è quello europeo e l’Italia ha un interesse razionale a farne parte”
ROMA – Fantetti, in qualità di coordinatore del Movimento europeista, ha espresso apprezzamento per l’intervento di Draghi e sottolineato l’importanza dell’incontro del Consiglio, così come della Conferenza sulla nuova Europa, un’occasione che, a suo dire, “non deve essere sprecata per inserire la possibilità di modificare i Trattati”, in primo luogo quello di Dublino.
“Abbiamo già fatto quattro eventi sulla piattaforma europea della Conferenza sulla nuova Europa, trattando – ad esempio – il tema dell’evoluzione del mercato digitale, al centro del Consiglio europeo – segnala Fantetti, rilevando come l’Europa possa giocare un ruolo da protagonista anche in questo ambito, così come nel commercio globale.
“Il nostro campo di gioco è quello europeo e l’Italia ha non una missione fideistica al riguardo, ma un interesse razionale a farne parte. Si pensi – per esempio – all’importanza del nostro commercio con l’estero e al fatto di potersi muovere nell’ambito di accordi che l’Unione europea prende per conto di 450 milioni di abitanti piuttosto che di 60. Lo sanno bene i nostri amici del Regno Unito che sono usciti e che incontrano una serie di difficoltà non solo logistiche, ma anche nella negoziazione dei trattati internazionali che sono ormai evidenti – rileva il senatore. Fantetti sottolinea inoltre che “nell’integrità dell’azione dell’Unione europea e nell’interesse dell’Italia a farne parte, c’è la coerenza, oltre che con i propri principi democratici e la salvaguardia dell’ambiente, anche con il rispetto delle proprie regole” e approva il richiamo alla Polonia sul rispetto dello stato di diritto e la separazione dei poteri, “acquisizione della nostra civiltà e cultura”.
Rivolgendosi a Draghi, Fantetti gli ricorda poi il suo essere “il più europeo dei presenti al Consiglio europeo”, anche perché “rappresenta una percentuale notevole di italiani residenti in Europa, perlomeno di 3 milioni e mezzo di iscritti all’Aire, ma in realtà il numero potrebbe anche essere il doppio”.
“Lei ha pertanto questa responsabilità. Penso – per esempio – al fatto che, quando l’Unione europea si occupa di accordi commerciali – e prima o poi dovrà chiudere anche quelli con il Regno Unito e con la Svizzera – questo impatta su milioni di italiani – segnala Fantetti.
Infine, il senatore richiama l’avvenuta approvazione delle norme per il riconoscimento della ristorazione italiana all’estero, che “rappresenta la vetrina del made in Italy, nonché la maggiore tutela contro l’Italian sounding” e chiede di procedere con il decreto di attuazione di tali disposizioni di legge. (Inform)